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Il telescopio è uno strumento che raccoglie e mette a fuoco la luce. La natura del modello ottico usato determina il modo in cui
la luce viene focalizzata. Alcuni telescopi, noti come rifrattori, usano lenti; altri, noti come riflettori (di Newton), usano specchi.
Sviluppato agli inizi del 1600, il rifrattore rappresenta il modello più antico di telescopio. Il suo nome deriva dal metodo che
impiega per mettere a fuoco i raggi di luce in entrata. Il rifrattore usa una lente per curvare o rifrangere i raggi di luce in entrata:
da qui il suo nome (vedere la Figura 3-1). Nei primi modelli venivano usate lenti ad elemento singolo. La lente singola tuttavia
agisce come un prisma e scompone la luce nei colori dell’arcobaleno, un fenomeno noto come aberrazione cromatica. Per
ovviare a questo problema, fu introdotta una lente a due elementi, nota come lente acromatica. Ciascun elemento ha un indice di
rifrazione diverso, e questo permette di focalizzare nello stesso punto due lunghezze d’onda di luce diverse. La maggior parte
delle lenti a due elementi, di solito realizzate con vetro Crown e vetro Flint, sono corrette per la luce rossa e verde. La luce
azzurra può ancora essere focalizzata in un punto leggermente diverso.
Un telescopio riflettore di Newton usa un unico specchio concavo come specchio primario. La luce entra nel tubo viaggiando
fino allo specchio situato alla sua estremità posteriore. La luce viene deviata verso avanti nel tubo fino ad un singolo punto, il suo
punto focale. Mettendo la testa davanti al telescopio per guardare l’immagine con un oculare si impedirebbe il funzionamento del
riflettore; pertanto, uno specchio piatto chiamato diagonale intercetta la luce e la riflette verso il lato del tubo, ad angolo retto
rispetto ad esso. L’oculare viene posizionato in quel punto per facilitare la visualizzazione.
Il telescopio riflettore di Newton
sostituisce degli specchi a spesse lenti, per
raccogliere e focalizzare la luce e fornisce
un potere di raccolta della luce molto
superiore ad un prezzo ragionevole. Poiché
il percorso della luce viene intercettato e
riflesso verso il lato del telescopio, si
possono avere lunghezze focali che
arrivano anche a 1000 mm con un
telescopio relativamente piccolo e portatile.
Un telescopio riflettore di Newton offre
caratteristiche straordinarie di raccolta
della luce tali da permettere all’utente di
interessarsi seriamente all’astronomia del
cielo profondo anche spendendo piuttosto
poco. I telescopi riflettori di Newton
richiedono però maggiori cura e
manutenzione, perché il loro specchio
primario è esposto all’aria e alla polvere.
Tuttavia, questo piccolo inconveniente non
pregiudica la popolarità del telescopio
presso gli utenti che vogliono un telescopio
economico che sia in grado di risolvere
oggetti distanti e tenui.
Figure 3-1
Una vista in sezione del percorso della luce nel modello ottico a rifrattore
Figure 3-2
Vista in sezione del percorso della luce nella configurazione ottica newtoniana
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